sabato 9 aprile 2011

Sacrificio di una giovane, ricordato a Roccasecca dei Volsci(LT)

PRESENTAZIONE
Ringrazio, a nome dell’Amministrazione Comunale, tutti gli intervenuti a questa speciale ricorrenza.
1.    i  Consiglieri  e Assessori Comunali;
2.    i Partiti Politici;
3.    il centro Sociale Anziani;
4.    le Associazioni (PRO-LOCO , AVIS, ACLI , Sportive e ricreative)
5.    l’Istituto Scolastico Comprensivo “Leonardo da VINCI” con tutti gli insegnanti e la Preside  Dott.ssa Assunta Natalini;
6.    Il Parroco Padre Miguel Tuch;
7.    la Sig.ra Adelaide D’Ascanio, ferita gravemente durante la guerra;
8.    i PARENTI  della giovane vittima Pongelli Annita;
9.    L’ASSOCIAZIONE COMBATTENTI E REDUCI;
10.                      L’ ARMA DEI CARABINIERI;
11.           Il COMANDO ARTIGLIERIA CONTRAEREI di SABAUDIA;
12.                      il  Presidente della Provincia di Latina Armando CUSANI;
13.                      il  Prefetto di Latina Dr ANTONIO D’ACUNTO, che per la seconda volta abbiamo l’onore di ospitare.
 Raccontare il  periodo della guerra vissuta a Roccasecca dei Volsci significa parlare di “memoria” e di ferite che ancora sanguinano nel cuore della comunità.                                                                                            
Importanti sono le testimonianze di quel tempo raccolte tra gli anziani che hanno vissuto momenti bellici molto tragici. Gli anziani rappresentano la nostra BIBLIOTECA VIVENTE, il nostro “ARCHIVIO PARLANTE”.        
La ricerca effettuata dagli alunni e dagli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Roccasecca dei Volsci, dal titolo “Quei cannoni puntati su Roccasecca dei Volsci”, raccolto in un opuscolo che tra poco sarà distribuito,  comprende le testimonianze dei nonni e delle nonne, che hanno ancora negli occhi i momenti tristi della guerra ma anche momenti gioiosi, quali l’arrivo degli americani, che distribuivano sigarette ai giovani ed anziani, caramelle, cioccolate e zollette di zucchero alle donne ed ai bambini.                                           Piccoli gesti ma significativi, che facevano dimenticare per un po’ il dramma della guerra. Prima di  parlare del tragico evento che colpì la giovane Annita,  un ricordo va  ai Caduti e Dispersi  di tutte le guerre, i cui nomi sono riportati nel nostro monumento celebrativo, e al nostro concittadino Ruggero Balzarani, che visse mesi tremendi durante la guerra in Russia: tornò molto dimagrito ma sano.                                           Poté riabbracciare i suoi familiari che lo credevano defunto.                                                                           Il morto che cammina” lo chiamavano scherzando.  Scrisse un libro sulla guerra in Russia, pubblicato postumo dai familiari, dal titolo che oggi è molto appropriato:   
“IL VALORE DELLA PACE”. (Mi raccontò che avevano ai piedi, con tutta quella neve, scarponi fatti non di suola ma di cartone         pressato).                                                                                               
Ma torniamo alla guerra vissuta in paese.  Era maggio del 1944 - Roccasecca dei Volsci era occupata dalle truppe tedesche.                                      
Gli americani e gli alleati, provenienti da Cassino in Ciociaria, passati nella contrada Lucerna, percorsero la piana di S. Salvatore, Bocca della Selva e Monte Matavello per  giungere su Monte Curio, zona che domina dall’alto tutto il paese.
Le forze aeree americane bombardarono Priverno per far arretrare  i tedeschi.
La gente era terrorizzata; la più fortunata  ebbe la possibilità di mettersi  al riparo sotto i locali di Palazzo Massimo, dove attualmente c’è la sede del Centro Anziani. (grazie al contributo della Provincia di Latina).
Le bombe cadevano, la terra e le case tremavano.
 C’erano invece sciami di bambini, con la loro naturale innocenza , che, con lo sguardo  al cielo,  correvano dietro agli aerei gridando:
Apparecchio ‘mericano ietta bomme e se ne va”.
(Detto che ancora viene usato)
Da Maenza i tedeschi bombardavano Roccasecca per frenare l’avanzata degli americani.
La giovane Adelaide D’Ascanio, di 14 anni, fu colpita da alcune schegge. Credendola morta, fu portata all’obitorio allestito presso la chiesetta di San Sebastiano, all’entrata del vecchio borgo. Grazie a Dio, la ragazza si salvò miracolosamente.
La medesima sorte non toccò invece ad un’altra ragazza.

PONGELLI ANNITA aveva 16 anni.
Una giovane  bella,  con  tutta una vita davanti a sé.
Alle ore 3 del pomeriggio del 24 maggio,  in località S. Maria, alle pendici del colle di S. Raffaele, la sfortunata giovane cessò di vivere  colpita dalle schegge delle bombe tedesche la cui postazione era nella dirimpettaia  Maenza.
Il paese tutto fu sconvolto da tali  bombardamenti.
Una bomba del giorno successivo, alle ore 13,00, come scrisse il parroco don Roberto Galterio entro la campana posta più in alto,  distrusse anche il campanile della chiesa di S. Maria Assunta. Furono distrutte campane di enorme pregio artistico  e storico, donate dal Cardinale Massimo nella seconda metà del Seicento alla chiesa. Il campanile era ritenuto un punto di avvistamento militare  americano.
Altri fabbricati furono abbattuti e molti lesionati.                                                            Nell’atto di Morte, per normative fasciste,  non venne specificata e motivata la causa del decesso.                                                                                                                      Si legge infatti dai documenti comunali:                                                                                  
Registro - Atti di Morte 1944 -
N.4 – Pongelli Annita, di razza Ariana-
morta il 24 Maggio 1944 alle ore 15.00
in via S. Raffaele  – di anni 16 –
Genitori: Rocco Pongelli e fu Tasciotti Concetta
Detto questo, quale messaggio il cittadino  e chi rappresenta le istituzioni deve raccogliere dal sacrificio della nostra giovane Annita?                             Perseguire con ogni mezzo il  valore della PACE.                                                                                La  creazione di pace  e sicurezza nel nostro pianeta dipende da una trasformazione interiore nella vita degli individui.                                                                                                                   Ecco una significativa  frase presa dalla Costituzione UNESCO:
“Poiché la guerre cominciano nelle menti degli uomini,è nelle menti degli uomini che le difese della pace devono essere costruite.” 
                                                                ( Costituzione Unesco)

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